Lukstudio ha trasformato un angolo vuoto nel quartiere
residenziale di Guangzhou in Cina, in uno spazio caffetteria e coworking
definito da volumi bianchi. Ogni scatola ha una specifica funzione e insieme
vanno a comporre l’Atelier Peter Fong modificando la sua natura caotica in
uffici e studi tranquilli ed invitanti.
All'esterno, una tettoia in alluminio collega i volumi,
dando vita ad una delineazione ferma tra vecchio e nuovo. Tre elementi
principali sporgono dall'interno, creando una facciata che ha lo scopo di
stimolare la curiosità dei passanti. Ognuno di questi volumi contiene un
programma distinto: caffetteria, zona di brainstorming, sala riunioni e un
salotto. In contrasto con il bianco brillante delle scatole, i vicoli interni
sono colorati di grigio, lasciando il soffitto strutturale allo stato grezzo e
giocando con combinazioni di colori e texture. Questo senso di diversità ed
equilibrio ha dato il nome al progetto: 'in and between boxes'.
Grandi ritagli collegano il caffè all'esterno e incorniciano
il verde circostante. Al suo interno, soffitti bianchi e nicchie in legno
creano il senso di intimità. Negli uffici troviamo un tranquillo giardino zen,
che diventa un punto focale e che collega visivamente le diverse parti dell’insieme.
Le zone più intime sono caratterizzate da elementi organici, come ad esempio i
pannelli in legno continui nella zona brainstorming e resti del muro di mattoni
esistente nel salotto. L’unione della cultura del caffè artigianale con lo
spazio coworking collaborativo, si adatta perfettamente al modello sociale contemporaneo
cinese.
La fotografia è di Dirk Weiblen.
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