Oggi vi presento l’appartamento dell’architetto fiorentino Silvia Allori, esempio perfetto di come sia possibile trasformare un appartamento
dalla ridotte dimensioni in un monolocale tiny house con tutti i comfort
necessari. L'appartamento, progettato negli anni '70, è stato pensato per avere a disposizione uno spazio, seppur di
metratura limitata, a misura d'uomo in ogni dettaglio.
Il laminato bianco è il materiale protagonista, utilizzato
su tutte le pareti del Living per nascondere, in un gioco di pieni e
vuoti, armadi, tavolo, luci al neon e intonaci, che non sono mai
a vista. Gli armadi ed il tavolo scompaiono nelle nicchie rivestite in
laminato e, nello spazio tra muro e rivestimento, una serie di neon filtrano
luce da piccoli fori circolari ricavati sui pannelli rompendo le
geometrie rigide dei volumi e rendendo lo spazio più intimo e accogliente.
Nicchie, gradoni, scalini e spazi vuoti da
riempire diventano all'occorrenza divani, letti, armadi. Un pannello
incernierato rivestito in feltro nasconde un letto ospiti e da un gradino
una radio di design anni'70 diffonde musica in tutto lo spazio. La scelta
di intervenire nell'ambiente con tessuti dai colori neutri, sui toni del beige
o a trama nera, tende a creare un ambiente morbido e accogliente. I libri
possono essere spostati per tutta la stanza su mensole che si incastrano
nei fori dei pannelli: una libreria mobile, dall'assetto variabile, che
rende possibile un continuo cambiamento. Nell'ingresso è posizionata la cucina,
separata dal corridoio da una tenda creata utilizzando coperte isotermiche
di emergenza con un'aggiunta sul fondo di un bordo di capelli
d’angelo oro, un dettaglio che volutamente sdrammatizza l'aspetto minimal degli
altri elementi strutturali.
La fotografia è di Simone Bossi.
Nessun commento:
Posta un commento