Il designer australiano Matt Woods ha trasformato uno spazio
industriale a Sydney nel bar biologico The Rabbit Hole, associando le
caratteristiche originali dell'edificio con elementi stravaganti.
Con l’intento di sfruttare l'architettura intrinseca, sono
stati scoperti i soffitti in legno esistenti e le pareti in mattoni originali. Questi
nuovi elementi sono stati poi dipinti di bianco per riflettere la luce naturale
che entra attraverso grandi finestre, incorniciate da un metallo di colore
scuro. Il designer, influenzato dal Kintsugi - un'arte giapponese basata sulla
celebrazione delle imperfezioni presenti negli oggetti in ceramica - ha creato
un bancone monolitico composto da frammenti di piastrelle schiacciate e un’installazione
con una serie di ciotole bilanciate kintsugi. Il lampadario dell'artista cilena Valeria Burgoa è interamente
realizzato in bustine vuote e appeso sopra il bancone. Una parete vetrata con
finestre girevoli in acciaio separa un'area più piccola rispetto al resto del
caffè. Il legno di quercia recuperato è stato usato per creare le sedute, il
pavimento ed il bancone, mentre un grande tavolo da pranzo è sormontato da una
lastra di granito scuro.
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