Il 6 settembre ha riaperto al pubblico la casa in cui visse e morì lo scrittore italiano Alessandro Manzoni. Il recupero ha interessato sia la ristrutturazione dell'edificio, sulla base di un progetto elaborato dallo studio dell'architetto Michele De Lucchi finalizzato a migliorare la funzionalità degli spazi per un loro differenziato utilizzo, sia una rinnovata programmazione dell'offerta museale. Tutto è stato mantenuto così com'era. Gli arredi, le collezioni private, gli effetti dello scrittore, sono stati restaurati e pio reinseriti nello spazio esattamente com’erano. Anche il giardino è rimasto lo stesso.
In particolare, l'allestimento del Museo
Manzoniano è stato ripensato con un nuovo taglio scientifico,
secondo i più aggiornati orientamenti museologici e museografici, grazie al
contributo del consiglio direttivo e del comitato consultivo di Casa Manzoni e
sotto la supervisione del profosser Fernando Mazzocca, già docente ordinario di
Storia della critica d'arte e uno dei massimi esperti internazionali di arte
italiana dell'Ottocento. Il nuovo percorso espositivo è organizzato in
sezioni dedicate a specifici temi: all'immagine di Manzoni, a quella della sua
famiglia, alla cerchia degli amici illustri, ai luoghi di Manzoni, ai Promessi
Sposidal cinema alla televisione al teatro, al Manzoni "botanico" e
alle sue biblioteche.
Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di
sorveglianza di Intesa SanPaolo, che lo ha finanziato con un investimento di 4
milioni, ha ricordato che si è trattato di "un impegno preso cercando
di coinvolgere altre realtà milanesi, ma senza ricevere risposte: per
questo abbiamo deciso di sobbarcarcelo da soli". Presentando il progetto di restauro conservativo e
riqualificazione,i cui costi sono stati sostenuti da Intesa Sanpaolo attraverso
una convenzione con la Fondazione Centro Nazionale Studi Manzoniani“,
per info www.casadelmanzoni.it
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