Gli architetti di Camarim Arquitectos hanno ristrutturato
gli spazi di quello che era in precedenza un appartamento situato sopra quello di
proprietà del cliente, dando vita a questo appartamento secondario chiamato A029
apartment. Quando il proprietario precedente lo ha lasciato, il cliente lo ha
acquistato in modo da poter estendere la sua proprietà al piano superiore con due
nuove camere da letto. Gli architetti hanno trasformato l'appartamento in uno
spazio abitativo indipendente con un proprio soggiorno e angolo cottura, per
lavorare o rilassarsi separandosi dall'appartamento sottostante.
Per introdurre più luce naturale verso l'interno sono state
estese le porte vetrate che collegano il soggiorno con il balcone, è stato rimosso
il muro tra salotto e spazio sottotetto, ed è stato aggiunto un lucernario sul
tetto spiovente. Una camera da letto matrimoniale, sala fitness e bagno turco,
sono separati da una varietà di tende traslucide, schermi e superfici vetrate
riflettenti per assicurare una continua distribuzione della luce tra questi
spazi. Questi materiali vari in opacità e riflettività, variano a seconda delle
condizioni di illuminazione e la stratificazione delle superfici.
Porte in vetro scorrevoli parzialmente riflettenti
nascondono una piccola cucina e l'ingresso alla zona sottotetto. Questi
diventano più trasparenti quando le luci dietro sono accese. Una parete a
specchio che accompagna il balcone sul lato crea l'illusione di più spazio. Schermi
pieghevoli di vetro si posso utilizzare per impermeabilizzare il balcone e per
fornire maggiore privacy.
Diversi spazi degli interni sono ulteriormente delimitati
mediante l'applicazione di vari materiali, come il marmo Vila Viçosa nel bagno
turco, il teak in camera da letto e un pavimento autolivellante sintetico nel
soggiorno. Un corridoio che conduce dall'ingresso verso il soggiorno comprende
una botola nel pavimento, che può essere innalzata per rivelare una scalinata
che scende in una piccola sala di lettura nell'appartamento principale.
La fotografia è di Nelson Garrido.
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