Il filosofo francese Marc Augé, nel suo libro "Non-lieux.
Introduction à une antropologie de la surmodernité" del 1992, definiva il
concetto di non luogo, identificandolo con tutti quegli spazi che hanno la
prerogativa di non essere identitari, relazionali e storici, in
contrapposizioni ai luoghi antropologi. Fanno parte dei non luoghi tutti gli
spazi destinati a trasporto, transito, commercio, tempo libero e svago, come
metropolitane, stazioni, aeroporti e centri commerciali.
Le Stazioni dell'Arte, smentiscono il pensiero del
filosofo francese, andando a creare un complesso artistico-funzionale,
composto da fermate della metropolitana di Napoli. La finalità principale
è di combinare la fruizione del trasporto pubblico con l'esposizione degli
utenti all'arte contemporanea, allo scopo di favorirne la conoscenza e
diffusione. La finalità secondaria è di riqualificare vaste aree del tessuto
urbano e fungere da elemento motore per la realizzazione di nuove costruzioni
che assumano il ruolo di luoghi focali della città di Napoli. Le stazioni, distribuite lungo la linea 1 e 6 della
rete, accolgono più di centottanta opere d'arte realizzate da novanta autori di
fama internazionale e da alcuni giovani architetti locali, elemento, questo,
distintivo dell'intervento urbanistico-funzionale che ha avuto la diretta
conseguenza di combinare nelle stazioni differenti stili artistici. Tale
complesso urbanistico, tuttora in fase di espansione attraverso la costruzione
di nuove stazioni, ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello
internazionale. In particolare, il 30 novembre 2012, la stazione Toledo è
stata premiata come la più impressionante d'Europa dal quotidiano The
Daily Telegraph, mentre quella di Materdei è risultata al 13º posto.
Il 4
febbraio 2014 la CNN ha eletto la stazione Toledo come la più bella
d'Europa, e noi ne siamo orgogliosi!
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