Lo studio olandese Personal Architecture, sotto la guida
della fondazione Exodus, ha recentemente rinnovato l’iconico Cubecomplex
costruito dall’architetto Piet Blom nella metà del 1970 a Rotterdam. Il
risultato della ristrutturazione è il SuperCube, un complesso destinato a
residenza per 21 detenuti che scontano la parte finale della loro pena.
Il disegno originale presentava tre problemi principali agli
occhi dell'architetto: la discontinuità tra i piani, la monotona progressione
verticale, e il troppo scuro piano intermedio. Fattori che erano tutt'altro che
favorevoli in un contesto volto a reintegrare nella società i delinquenti
detenuti. Un intervento semplice ma decisivo ha drasticamente cambiato il tratto
e la funzione della classica struttura, dove un albero verticale rettangolare
crea una rottura nei piani partendo dal pavimento fino ad aprire un lucernario
nel tetto. Questo nucleo serve contemporaneamente molte funzioni portandole
alla luce del sole. Vengono integrati più livelli favorendo la connessione
visiva e le interazioni tra i detenuti. Viene aggiunta anche una struttura di
supporto per le scale che contiene servizi come reception, dispensa,
lavanderia, bagni, lo stoccaggio e la cucina.
project info:
client: woonbron, rotterdam
user: stichting exodus, rotterdam
architural & interior design: personal architecture bna, rotterdam, the
netherlands
architects: maarten polkamp and sander van schaik
team: leendert van grinsven, wiepkjen kingma, froukje van de klundert
construction design: imd raadgevende ingenieurs, rotterdam
installation consulting: de blaay-van den bogaard, rotterdam
contractor: hijbeko, capelle aan de ijssel
interior: nelison, berkel en roderijs
floor area: 1,200 m2
number of rooms: 21
address: overblaak 56, 3011 mh, rotterdam, the netherlands
photographs: René De Wit - Ossip Van Duivenbode
Nessun commento:
Posta un commento