La progettazione dell’hotel B4 fonda la propria filosofia
sul concetto che “Ogni ospite ha una sua storia e proprie abitudini. Conoscere,
o anche solo intuire, le diverse esigenze dell’ospite è il primo e fondamentale
passo per raggiungere il soddisfacimento dei suoi bisogni”. Su questa filosofia
nasce il progetto architettonico di Giancarlo Marzorati, integrato e
impreziosito dal progetto degli interni e illuminotecnico di Simone Micheli. “B4
è un albergo-opera riconducibile alla creazione di una storia di unicità che ha
in sé un segno di condivisa riconoscibilità”, come lo definisce Micheli.
In questa connotazione, l’hotel opera non è tale per la sua
bellezza, in base a meri canoni estetico-stilistici, ma per il messaggio di
coerenza globale che trasmette e il vissuto totalizzante che mette in moto nel
suo fruitore, in cui l’esperienza si trasforma in attiva memoria. Lo spazio
ospitale della nostra contemporaneità per essere considerato “opera”, deve
avvicinarsi a parametri di unicità che non riguardano solo il punto di vista
iconico, ma lo investono nel suo insieme, quindi nella comunicazione, nella
capacità di accoglienza, nei servizi, nella dimensione logistica e funzionale.
Al suo interno non vi devono essere dissonanze ma è proprio la globale
assonanza di progettazione e gestione dei molteplici aspetti e dettagli che lo
compongono che deve convergere a creare un universo di coerenza.
Quindi: lo spazio, la luce, il colore, l’utilizzo della
tecnologia ma anche il tipo di servizio nei confronti del cliente, la ristorazione,
le modalità di autopromozione, il particolare uso dei canali divulgativi appartenenti
al nostro variabile presente sono alcuni dei vari tasselli che devono essere
congegnati “a incastro” per costruire un mondo “omogeneo” che emette un
messaggio appartenente alla dimensione dell’unicità.
Gli interni del B4, sono concepiti come un’architettura
dentro l’architettura, un insieme armonico capace di guardare oltre la barriera
del reale conosciuto, per generare innovazione contenutistica e linguistica,
hi-tech e allo stesso tempo user-friendly, sostenibile, in termini economici e
ambientali. Le aree comuni sono ripensate, in un’ottica di ibridazione degli
spazi, di contaminazione delle funzioni per soddisfare i più disparati bisogni
degli ospiti; la hall è infatti non solo luogo di accoglienza e sosta ma anche una
galleria in cui fare shopping, un’area relax e un’area gioco, che ospita negozi
virtuali, aree lettura, è connessa e separata, tramite sistemi modulari al
ristorante e alla caffetteria, tutti gli spazi sono comunicanti, simbiotici,
fluidi e interattivi.
Fitomorfiche sculture, costituiscono l’intero apparato
strutturale e funzionale del piano terra. Le colonne, i desk della reception,
il bancone il desk della reception, il bancone bar, il piano del cook-show,
nascono da una materia lucida, fluida, dinamica, una continua fuga da stereometriche
geometrie canoniche. Laccate lucide, di colore verde acido o rosso squillante,
contrastano col pavimento in pietra di Luserna che si stende, ininterrotto, su
tutta la superficie.
Scultoree poltrone, rivestite in materico tessuto verde, alcune
con schienali decisamente fuori-scala, punteggiano l’intera hall, creando delle
isole relax-attesa. Dal soffitto scendono macro-lampadari, futuristici e
immaginifici planetari meccanici, costituiti da sfere globulari luminose,
bianche e verdi, appese a diverse altezze che occupano l’intero spazio a doppio
volume dell’ingresso, riflettori puntati sulla scena dello spettacolo
quotidiano che ospita la hall.
La regia illuminotecnica evidenzia i plastici episodi, dando
indicazioni sui percorsi da seguire e definisce delle zone in cui sostare.
Salendo al primo piano, attraverso la scala o gli ascensori panoramici,
completamente in vetro, lo sguardo è accolto da colori più tenui, se al piano
terra le forme erano dinamiche, al primo piano il messaggio formale suscita
emozioni diverse nell’umano visitatore. Colori e forme suggeriscono un
rilassamento generale dei sensi, il dinamismo fluido della hall, appare
lontano, l’atmosfera è serena e avvolgente.
Un trompe-l’oeil reinterpretato attraverso le macrostampe di
Maurizio Marcato, simula un infinito bosco di betulle che circonda lo spazio
adibito a colazione e pranzo. La carta da parati delle pareti diviene così un
rilassante caleidoscopio, gli arredi verdi lucidi e i setti mobili, realizzati
e arricchiti da intrecci di veri rami di betulle e tronchi d’albero che vanno
dal pavimento al soffitto, rendono ancora più reale la morbida suggestione. Il
verde del rivestimento delle poltroncine, sebbene lo stesso di quelle del piano
terra, così come il pavimento in pietra naturale a grandi listoni, assumono un
diverso valore, armonico e rilassante.
I grandi oblò che si affacciano sul ristorante sottostante e
l’ampia bocca che si apre sulla cucina per offrire spettacoli dal vivo e
lezioni d’arte culinaria, sono scelte formali dettate dallo stile generale e
dall’attenzione riservata al cliente. Non solo la visione è oggetto di studio,
progettuale, ma la scelta delle melodie, gli effetti illuminotecnici naturali e
artificiali, le fragranze, si differenziano per il medesimo ambito
tridimensionale, determinano nel ricettore del messaggio, risposte
completamente diverse. Il ristorante completa e richiama il design della hall,
differenziando la funzione pur mantenendo una continuità semantica che completa
gli spazi del piano terra in modo armonico e naturale, le archiche presenze
divengono in questo contesto un ambiente funzionale ideale per gustare pranzi e
cene.
B4 Milano non vuole essere un business hotel né un semplice
hotel di super-design: è un manifesto tridimensionale del possibile e voluto
connubio tra architettura, sensorialità ed eccellenza; della sinergia e commistione
tra iconici arredi assolutamente funzionali in forme plastiche e fluide, e
l’esperienza privata dell’ospite che vive questo spazio avvolto da un’energia
vibrante, portatrice di rinnovamento e rigenerazione.
Info:
Progettazione: 2009
Realizzazione: 2010 - 2012
Luogo: Via Stephenson 55 – 20157 Milano – Italia
Categoria: 4*
Area: 15.000 mq
Proprietà dell’immobile: Alinvest
Cliente e Gestore: Boscolo Hotels
Progetto architettonico: Arch. Giancarlo Marzorati
Progetto di architettura d’interni e illuminotecnico Arch.
Simone Micheli
Coordinamento generale del progetto, sviluppo della
progettazione esecutiva
e direzione dei lavori: EGM Global Services & Consulting
Progetto impianti meccanici, elettrici e speciali: Tekser
Foto: M.Marcato - J. Eheim
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