9 × 9 experimental house, sfida la percezione di tipologie
abitative esistenti, mettendo in discussione se le funzioni universali possono
mai veramente soddisfare le esigenze dei singoli residenti. Progettata
dall'architetto coreano Younghan Chung dello studio Archiholic, la dimora
impiega divisioni permanenti e temporanee di spazi al fine di sviluppare distintamente
una proprietà personale.
Il disegno si allontana da programmi organizzati convenzionalmente,
ed è concepito come una singola unità, costituita da tre componenti principali:
un corridoio arredato, una zona variabile, e un cortile interno. Il primo
avvolge tre lati della proprietà, incoraggiando l'utente a prendere un ruolo attivo
nella collocazione dello spazio. Qui si trovano apparecchi per la cucina, risorse
per ufficio e servizi igienici, che possono essere nascosti dietro una porta a
pannelli scorrevoli. Di conseguenza, la superficie adiacente (la zona variabile),
è definita dalla funzione del corridoio. Un cortile interno smaltato porta luce
al centro del sistema, come promozione di un rapporto stretto e costante con la
natura, permettendo al residente di essere circondato da verde permanente in
ogni parte della residenza.
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