Leandro Erlich è noto per la creazione di illusioni ottiche
del tipo larger-than-life in cui i partecipanti si trovano spesso in piedi
sulle loro teste. Venuto da una famiglia di architetti, gran parte suoi
riferimenti si svolgono nell’ambito del costruito, in cui egli trasforma i suoi
set con un solo gesto, vedendo spesso anche il più ordinario dei luoghi
capovolto. Per ottenere questo effetto, egli attinge alle influenze di Alfred
Hitchcock, Luis Bunel, David Lynch e Roman Polanski, prendendo spunto dai loro
stili di regia al fine di sfidare il senso comune e la comprensione della realtà
alterata. Fotografia di Leo Xu Projects
L'artista argentino ha recentemente presentato “project
shanghai”, la sua prima mostra personale in Cina in cui è stato incaricato di
realizzare due installazioni per il recentemente aperto Jing An Kerry Center. In questa occasione, Erlich ha ricreato uno dei suoi più
famosi effetti illusori, “reflective optical illusion house”. Prendendo il nome dal tradizionale stile architettonico di
Shanghai, “Shikumen” porta elementi cinesi e occidentali insieme, con
conseguente strutture che assomigliano a quella di case anglo-americane a
schiera. Il risultato è stato una facciata a grandezza naturale di
una abitazione che si trovava orizzontalmente sul terreno, con un grande
specchio inclinato sopra con un angolo di 45 gradi. Il lavoro interattivo incoraggia il pubblico a sedersi,
stare in piedi o sdraiarsi sull'edificio, ricavando immagini surreali di
persone arrampicate o penzolanti che sfidano le leggi di gravità.
Nella “changing room”, Erlich attira i visitatori a
perseguire i propri riflessi attraverso una serie di specchi accuratamente
disposti all'interno di un gruppo organizzato di spogliatoi nel centro commerciale.
Qui, ci si confronta con infinite immagini di Sé, trasportati in una matrice di
desiderio insaziabile, di fronte a un profondo senso di esplorazione del
proprio Io.
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