Il suo lavoro ha a che fare esclusivamente con il
paesaggio urbano e ha lo scopo di presentare un mondo dipinto che in qualche
modo sia simile al mondo in cui viviamo. Affascinato dalla città, Nathan
Walsh, ci dice che la complessità visiva è un costante stato di flusso. L'atto
del dipingere è un tentativo di risolvere queste informazioni e dare visibilità
alla nostra esperienza di vita al suo interno.
L’artista si propone di creare uno spazio credibile e
convincente con logica. Questo spazio è stato creato attraverso il disegno, che
lui vede come elemento fondamentale nella creazione di un mondo con il quale lo
spettatore può entrare in contatto. Il disegno gli permette di prendere
decisioni umanamente pittoriche, invece di far valere l'occhio meccanico di un macchina
fotografica o di un software. Utilizza una varietà di strategie prospettiche, metodi
che non sono fissi o rigidi nella loro applicazione. Lavora con una scatola di
matite e una gomma e stabilisce una linea di orizzonte su cui porrà punti di
fuga per la costruzione di semplici forme lineari che si suddiviso in accordi
più complessi.
Utilizzando semplici rapporti matematici comincia a descrivere
la forma concreta nel piano del quadro. In un lungo periodo di tempo disegna e
ridisegna edifici, manipola la loro altezza, la larghezza o la natura in
relazione ad altri elementi pittorici. Con l'introduzione spaziale a questi
elementi che mirano a presentare un mondo dove lo spettatore può entrare e
muoversi.
Il suo sito personale: http://www.nathanwalsh.net/
Cosa dicono di lui:
"Perhaps the
first thing to say about Nathan Walsh's astonishing photorealist cityscapes is
that, for all the seeming influence of photography in their making, it is,
paradoxically, their distance from that medium which makes them into
interesting paintings. Walking the streets, making complex perspectival
drawings that subtly adjust space to make a good picture, a knowledge of art
history, Bonnington in particular - Walsh uses all these means to arrive at
something much richer and more thoughtful." Nicholas Usherwood
2007 Galleries Magazine
“Duplicating the
flatness of a photograph or a series of stitched together photographs is of no
interest to me. A camera lens will have a fixed focal length and a software
package will obey a set of algorithms. The reproduction in paint of these
mechanical processes negates the human experience of responding to the world.
Nathan Walsh belongs
to a new generation of artists who are extending the boundaries of realist
painting. His paintings demonstrate an ambitious project of combining
photographic source material with the traditional skills of the
representational artist. This is not easy painting but the bracing clarity of
his work and the satisfaction we can derive in spending time with it shows a
significant achievement”. Clive Head 2007
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